Utilizzo dei dispositivi antisismici per il miglioramento sismico dei capannoni prefabbricati
L’utilizzo di dispositivi antisismici è una scelta particolarmente efficace per adeguare strutture esistenti e per un miglioramento sismico dei capannoni prefabbricati.
Il loro funzionamento poggia su un principio generale: l’energia delle scosse si concentra sui dispositivi stessi. In tal modo si danneggia il dispositivo a tutto vantaggio della struttura che viene così preservata.
Infine, montare dispositivi antisismici è meno costoso e meno invasivo rispetto ad interventi più tradizionali: i costi quindi sono limitati e gli interventi più semplici.
Confronto tra connessioni rigide e connessioni dissipative Sismocell. Guarda la differenza.
Collegamenti rigidi
Il collegamento rigido comporta elevate deformazioni dei pilastri e conseguente danneggiamento della struttura. Nessuna riduzione delle sollecitazioni trasferite dalla copertura al pilastro.
Collegamenti dissipativi Sismocell
Le connessioni dissipative consentono lo spostamento controllato della copertura e la conseguente riduzione delle deformazioni dei pilastri. Dissipazione di energia e limitazione delle sollecitazioni trasferite dalla copertura al pilastro.
Cosa si intende per miglioramento sismico dei capannoni prefabbricati
Migliorare sismicamente un edificio significa aumentare la sicurezza strutturale di un edificio esistente rispetto alle azioni di un terremoto. Più nel dettaglio vuol dire: definire, in fase di progetto, e ottenere poi con opere successive, un più elevato grado di sicurezza sismica che viene quantificata in percentuale rispetto al grado di sicurezza sismica che è previsto per le nuove costruzioni.
Per fare un esempio pratico. Dopo il terremoto del 2012 in Emilia, la legge regionale 122 prevedeva che le costruzioni esistenti all’interno del cratere, dovessero essere messe in sicurezza fino al raggiungimento del 60% del livello di sicurezza previsto per le nuove costruzioni.
Qual è la differenza tra miglioramento e adeguamento sismico?
La costruzione poi, può essere portata ad un livello superiore di sicurezza sismica e in questo caso si parla di adeguamento sismico. Qui la sicurezza sismica raggiunta è pari a quella prevista per le nuove costruzioni.
Miglioramento sismico e Adeguamento sismico sono pertanto diversi livelli di riduzione del rischio sismico. Che è massimo nel caso di adeguamento e di un certo grado nel caso di miglioramento e può essere un grado variabile. In fase di progetto l’ingegnere strutturista, in accordo con la proprietà, stabilirà le opere più opportune, realizzabili dato un certo budget, e corrispondenti all’una o all’altra tipologia di intervento in funzione del livello di sicurezza che si desidera ottenere.
Le NTC 2018 attualmente in vigore definiscono i parametri per la realizzazione di nuove costruzioni.
Gli interventi locali
Esiste però anche una terza categoria di interventi: quella dei cosiddetti “interventi locali”. Si tratta di interventi più circoscritti, effettuati su singole parti o elementi della struttura , che non cambiano significativamente il comportamento globale della costruzione.
Tali interventi, grazie a procedure autorizzative più snelle e, in genere, per la semplicità di realizzazione, sono particolarmente adatti per opere di riduzione del rischio sismico nelle attività produttive. Molto spesso infatti, per questi edifici, si sceglie di non eseguire interventi antisismici, a causa dell’invasività delle opere che interrompono produzioni o erogazione di servizi e/o per la difficoltà a predisporre il progetto e a istruire l’iter autorizzativo.
Inoltre, nel caso dei capannoni prefabbricati ad uso commerciale, industriale o scolastico (es. palestre di scuole), la principale vulnerabilità che si riscontra è la mancanza di connessioni efficaci trave-pilastro, trave-elementi di copertura.
Proprio questi difetti sono stati la principale causa di danneggiamento in seguito al terremoto del Nord Italia del maggio 2012. E proprio per sanare queste carenze si può intervenire localmente.
La normativa prevede espressamente questo tipo di opere definendole appunto “interventi locali”, dando così la possibilità di eseguire lavori, anche localmente, su singole parti o elementi strutturali. Tali interventi sono definiti dalle NTC 2018 al paragrafo 8.4.1. col titolo Riparazione o intervento locale, come sotto riportato.
Gli interventi di questo tipo riguarderanno singole parti e/o elementi della struttura. Essi non debbono cambiare significativamente il comportamento globale della costruzione e sono volti a conseguire una o più delle seguenti finalità:
- ripristinare, rispetto alla configurazione precedente al danno, le caratteristiche iniziali di elementi o parti danneggiate;
- migliorare le caratteristiche di resistenza e/o di duttilità di elementi o parti, anche non danneggiati;
- impedire meccanismi di collasso locale;
- modificare un elemento o una porzione limitata della struttura.
Il Sistema Sismocell è stato progettato e studiato, in seguito al terremoto del Nord Italia del 2012, proprio per creare connessioni dissipative efficaci tra elementi strutturali nei prefabbricati esistenti costruiti senza criteri sismici. La sua applicazione, come intervento locale, può rappresentare una soluzione idonea e intelligente per la messa in sicurezza di questo tipo di costruzioni con un buon risultato sulla loro risposta sismica.
Di più: montare il Sistema Sismocell, significa anche ottenere un miglioramento delle prestazioni sismiche dell’edificio grazie alla sua capacità di assorbire parte dell’energia sprigionata da un sisma. Non solo, eliminare queste carenze, utilizzando “connessioni duttili” – come prevede la legge –, consente di usufruire, senza necessità di alcuna diagnosi sismica, della detrazione fiscale del 70% della spesa (con un tetto di 96 mila euro per intervento e per anno).
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