Il piano di emergenza sismica aziendale al centro nella valutazione dei rischi. Un terremoto è un evento imprevedibile e potenzialmente catastrofico, capace di mettere a rischio la sicurezza delle persone e la stabilità delle attività produttive. In un contesto aziendale, la preparazione dei luoghi e del personale è essenziale per minimizzare i danni e garantire la salvaguardia dei lavoratori. Tuttavia, la gestione dell’emergenza sismica non si limita alla sola reazione al momento della scossa: è un processo articolato che coinvolge la prevenzione, la formazione e la pianificazione di interventi strutturali e operativi.

Il piano di emergenza sismica aziendale: un obbligo e una necessità

Piano di emergenza

Ogni azienda deve dotarsi di un Piano di Emergenza ed Evacuazione (PEE), documento fondamentale che integra il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), previsto dal D.Lgs. 81/08 nello specifico agli artt. 18, 43 e 44 (compiti del Datore di lavoro), art. 25 e 41 (obblighi Medico Competente e Sorveglianza Sanitaria), art. 36 (Informazione – Formazione e Addestramento).

Questo piano, obbligatorio per tutte le attività con almeno dieci dipendenti e per quelle soggette al controllo dei Vigili del Fuoco, stabilisce le procedure da seguire prima, durante e dopo un terremoto, includendo i percorsi di evacuazione, le misure di assistenza per le persone con disabilità e i ruoli assegnati ai responsabili della sicurezza. Un piano di emergenza sismica aziendale efficace deve essere chiaro, aggiornato e testato periodicamente attraverso esercitazioni pratiche, così da familiarizzare i dipendenti con i protocolli da seguire e minimizzare i tempi di reazione in caso di emergenza.

La prevenzione è essenziale

La prevenzione è il primo passo per ridurre i rischi. Prima di un terremoto, è necessario assicurarsi che l’azienda abbia adottato tutte le misure di sicurezza, come la verifica della stabilità dell’edificio, il fissaggio di mobili e scaffalature e la disponibilità di kit di emergenza con torce, radio a batterie e presidi di primo soccorso.

Oltre alla preparazione operativa, le aziende devono investire nella sicurezza degli edifici. La vulnerabilità strutturale rappresenta una delle principali cause di danni e vittime durante i terremoti. Per questo motivo, è essenziale effettuare valutazioni del rischio sismico con il supporto di tecnici specializzati.

Inserire il rischio sismico nel Documento di valutazione dei rischi aziendali (Dvr aziendale) è quindi essenziale e apre ai successivi step che prevedono interventi per eliminare o ridurre il rischio sismico. In questo contesto, SismoFast si propone come uno strumento molto utile per le aziende, poiché consente di effettuare una valutazione rapida del rischio sismico degli edifici aziendali e se necessario, infatti, bisogna intervenire con opere di riduzione del rischio sismico.

Sisma Emilia

L’Agenzia del territorio stima che siano oltre 650.000 i capannoni presenti sul territorio nazionale. Tre le regioni con maggior numero di questi edifici totalmente inadeguati ad una potenziale forza sismica: Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. E proprio qui, in particolare in Emilia, il terremoto del 2012 ha causato gravi danni alle strutture prefabbricate, perlopiù attività produttive, con un pesante bilancio di morti e feriti. La continuità operativa delle aziende è stata compromessa con ricadute importanti sull’economia del territorio e dell’intero Paese. La mancanza di collegamenti efficaci si è rivelata la principale causa dei danneggiamenti subiti dalle imprese.

Sismocell, da allora, ha progettato e industrializzato un range completo di dispositivi antisismici studiati proprio per eliminare le principali carenze dei capannoni industriali.

Sismocell-Box-TT1

SismoCell, SismoBox e SismoShock creano connessioni dissipative tra gli elementi della struttura, come: trave-pilastro; trave-elementi di copertura; pannelli di tamponamento. Funzionano a fusibile dissipativo e sono in grado di assorbire l’energia delle scosse concentrando il danno sui dispositivi stessi, preservando così l’edificio. La loro installazione migliora la resistenza sismica della struttura, attraverso interventi semplici e rapidi. Oltre a salvare vite umane, preserva l’edificio, garantendo la continuità operativa anche dopo un sisma.

Cosa fare durante e dopo un terremoto

Naturalmente, oltre a questo, serve un’adeguata preparazione del personale. Durante la scossa, i lavoratori devono sapere come comportarsi per proteggere sé stessi e gli altri. Se ci si trova al chiuso, è opportuno ripararsi sotto tavoli, le arcate delle porte o vicino a strutture portanti, evitando finestre e scaffali. Se l’evacuazione immediata non è possibile, è fondamentale mantenere la calma e attendere il termine delle scosse prima di uscire, utilizzando e mai l’ascensore. Se il terremoto sorprende all’aperto, è importante allontanarsi da edifici, alberi e linee elettriche, cercando uno spazio libero.

Piano emergenza terremoto

Terminata la scossa, la priorità è verificare lo stato di salute dei colleghi, segnalare eventuali feriti ai soccorritori e raggiungere i punti di raccolta designati. L’uso del telefono e dell’auto dovrebbe essere limitato per non intralciare i soccorsi. L’accesso agli edifici danneggiati deve avvenire solo dopo l’autorizzazione delle autorità competenti.
Oltre alla sicurezza strutturale, è opportuno garantire una preparazione adeguata del personale per affrontare correttamente un terremoto. È fondamentale che i lavoratori siano istruiti su come comportarsi durante un’emergenza sismica, per proteggere sé stessi e gli altri. Al termine della scossa, la priorità è verificare le condizioni di salute dei colleghi, segnalare i feriti e dirigersi verso i punti di raccolta, evitando di ostacolare le operazioni di soccorso. L’accesso agli edifici danneggiati deve avvenire solo con l’autorizzazione delle autorità competenti.

L’importanza della formazione e delle simulazioni

Nessun piano di emergenza può essere realmente efficace senza un’adeguata formazione dei lavoratori. Le aziende devono organizzare corsi di aggiornamento sul rischio sismico e prevedere esercitazioni di evacuazione almeno una volta all’anno. Simulazioni realistiche aiutano a ridurre il panico e migliorano la capacità di risposta in situazioni di emergenza.

È fondamentale che tutti i dipendenti conoscano i percorsi di fuga, i punti di raccolta e il funzionamento dei dispositivi di sicurezza presenti in azienda. Le procedure devono essere accessibili anche per il personale con difficoltà motorie o sensoriali, prevedendo percorsi e sistemi di allarme adeguati.

L’adozione di un piano di emergenza chiaro, la formazione dei dipendenti e la riduzione del rischio sismico con interventi strutturali degli edifici sono passi fondamentali per proteggere le persone e garantire la continuità operativa anche in caso di calamità. Investire nella sicurezza sismica è un dovere etico e normativo, oltre che una scelta strategica per la resilienza aziendale.

Fonti:
Dipartimento della protezione civile – approfondimento in caso di terremoto
Ingenio – Cosa fare in caso di terremoto: i buoni comportamenti da tenere prima, durante e dopo la scossa
Quotidiano sicurezza – linee guida sicurezza lavoratori evento sismico