Protezione sismica esempio pratico. Partendo da qui, un’analisi concreta di un caso specifico per valutare la convenienza di  investire in prevenzione: fondamentale per salvaguardare vite umane e preservare il tessuto economico, soprattutto in aree ad alto rischio sismico come l’Italia. Il dettaglio dei costi e dei benefici associati a tali interventi evidenzia come opere di riduzione del rischio sismico possano tradursi in significativi risparmi a lungo termine e in maggior valore degli asset aziendali grazie alla protezione di beni e persone.

Il costo dei danni: quanto si spende senza prevenzione?

Tra il 1968 e il 2012, l’Italia ha sostenuto spese per oltre 125 miliardi di euro a causa dei terremoti, considerando gli ultimi 50 anni e i più devastanti terremoti incluso quello del Nord Italia del 2016 la spesa complessiva sale a 180 miliardi, con una media di circa 4 miliardi di euro all’anno. Questi costi comprendono sia le spese immediate per l’emergenza, sia quelle a lungo termine per la ricostruzione e il ripristino delle attività economiche.
(Fonte: Dipartimento della Protezione civile – Documento sulla valutazione nazionale dei rischi)

Il terremoto dell’Emilia del 2012

Nel maggio 2012, l’Emilia-Romagna è stata colpita da una serie di scosse sismiche devastanti. I danni complessivi sono stati stimati in oltre 13 miliardi di euro, di cui circa 5,7 miliardi hanno riguardato le attività produttive. In particolare, il settore agricolo e agro-industriale ha subito perdite per circa 2,3 miliardi di euro, rappresentando il 40,4% dei danni totali alle attività produttive. Questo evento ha evidenziato come la mancanza di adeguate misure preventive possa avere ripercussioni gravi sull’economia locale e nazionale creando un effetto domino con ripercussioni in termini di occupazione, delocalizzazioni, perdita di avviamento fermo produttivo.

Sisma Emilia pannelli

Investire oggi per risparmiare domani: analisi costi-benefici

A seguito di questo evento, che per la prima volta ha colpito in modo insolito soprattutto le aziende, è emerso chiaramente che una corretta gestione del rischio sismico rappresenta la strategia più efficace per prevenire, in caso di terremoto, danni gravi alle imprese, le cui conseguenze non sono sempre prevedibili.

Partendo da una valutazione dello stato di pericolo degli edifici,  si definiscono le attività di messa in sicurezza sismica. Nell’analisi rientrano anche l’esame delle disponibilità economiche dell’azienda, delle esigenze di bilancio e oggi, anche la considerazione dell’obbligo alla stipula di polizze anti catastrofali in vigore dal 31 marzo 2025.

Protezione sismica: esempio pratico

Esaminiamo, tramite un’analisi costi-benefici, quanto sia vantaggioso investire in interventi di prevenzione sismica per proteggere persone ed economia.
Per prima cosa bisogna partire dalla valutazione del rischio sismico della struttura, prendendo in considerazione tre parametri fondamentali: pericolosità, esposizione e vulnerabilità.

  1. La pericolosità: dipende dalla classificazione sismica dell’area.
  2. L’esposizione: è da valutare in relazione al contenuto della struttura e dall’intensità dell’attività umana che vi si svolge.
  3. La vulnerabilità: che dipende dalla capacità dell’edificio di resistere a un terremoto.

Per valutare lo stato sismico di un capannone, esistono strumenti come SismoFast, che permettono, inserendo pochi dati, di determinare il livello di rischio della struttura. Questo tipo di valutazione consente di pianificare interventi mirati per ridurre i rischi sismici e proteggere sia l’attività che i collaboratori.

L’impatto economico del rischio sismico

Di seguito un’analisi costi benefici applicata a un esempio concreto che prende in considerazione due ipotesi alternative: la protezione sismica con un intervento di messa in sicurezza sismica e la scelta di non intervenire rimandando eventualmente la copertura del rischio solo all’assicurazione.

Il caso studio riguarda un’azienda in Emilia-Romagna la cui struttura è composta da tre edifici industriali e il cui fatturato ammonta a 12 milioni di euro. L’analisi ha riguardato l’analisi delle perdite economiche potenziali mettendo in bilancio il valore complessivo dello stabilimento (3,5 mln) i costi dei materiali (1,35 mln) e il valore degli impianti (2,6 mln).

A confronto due scenari:

  1. Assenza di interventi antisismici: si stima che l’ammontare delle perdite economiche totali possano ammontare a circa 10,1 milioni di euro
  2. Interventi di mitigazione del rischio: con un investimento di 300.000 euro, le perdite si riducono drasticamente a 1,6 milioni di euro.

Per ogni euro investito nella protezione sismica, si evitano 30 euro di perdite. La tabella mostra il rapporto economico tra perdite senza e con interventi antisismici pari a 6:1.

Rapporto costi benefici

Benefici economici aggiuntivi:

  1. Incentivi fiscali: ancora in vigore, seppur in misura ridotta, il Sismabonus, che offre detrazioni fiscali del 36% (da spalmare in 10 anni) per interventi di messa in sicurezza sismica, riducendo l’investimento iniziale.
  2. Aumento del valore dell’immobile: edifici adeguati sismicamente tendono ad avere un valore di mercato più elevato e una maggiore attrattività per gli acquirenti.

L’impatto sulla sicurezza: il risparmio assicurativo

Un edificio sicuro si traduce anche in risparmi sui premi assicurativi ma non solo, le compagnie per le stipule, probabilmente richiederanno anche specifici requisiti di sicurezza: alcune opere di miglioramento sismico si renderanno pertanto necessarie.

Oggi le aziende sono di fronte a una scelta non più procrastinabile: agire sul lato della prevenzione e trasferire parte del rischio alle assicurazioni. Si può intervenire con gradualità iniziando con l’inserimento del rischio sismico nel Dvr aziendale, procedendo poi con interventi successivi che aumentino progressivamente la sicurezza sismica dell’impresa riducendo così il costo delle polizze fino a limitarlo alla copertura del rischio residuo.

Protezione sismica esempio pratico

Investire nella protezione sismica offre un’opportunità di risparmio economico a lungo termine. Considerando i costi potenziali dei danni da terremoto, i benefici derivanti da incentivi fiscali e riduzioni dei premi assicurativi, il miglioramento sismico risulta essere una decisione finanziariamente vantaggiosa: mette al riparo le persone, garantisce la business continuity, aumenta il valore degli asset e consente risparmi sulle polizze anti-catastrofali.