Malgrado gli eventi sismici avvenuti negli ultimi anni, resta ancora in larga parte disattesa la previsione di inserire la valutazione del rischio sismico di impresa nel DVR aziendale. Eppure, il Testo Unico della Sicurezza (D.Lgs. 81/08) è estremamente chiaro in proposito.
- l’art. 28 prevede che la valutazione dei rischi nei luoghi di lavoro debba riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori;
- l’art. 63 (in riferimento all’Allegato IV) impone, requisiti di Stabilità e Solidità: “gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro o qualunque altra opera e struttura presente nel luogo di lavoro devono essere stabili e possedere una solidità che corrisponda al loro tipo d’impiego ed alle caratteristiche ambientali;
- l’art 64, infine, prevede l’obbligo per il datore di lavoro di sottoporre a regolare manutenzione tecnica luoghi di lavoro e impianti.
Sempre secondo la normativa, le attività di valutazione del rischio e di elaborazione del DVR devono essere effettuate dal Datore di Lavoro in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e il Medico Competente, previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
Appare chiaro come anche la valutazione del rischio sismico debba essere inclusa nel novero dei rischi d’impresa da analizzare ed mitigare. Questo presupposto ha una sua giustificazione non solo nel contesto normativo, ma anche in relazione alle caratteristiche del nostro territorio: l’Italia è un Paese interamente classificato a rischio sismico. Pertanto, la possibilità di incorrere in eventi calamitosi di questo genere è altamente probabile. Bisogna considerarlo, ne sono responsabili gli RSPP e il datore di lavoro.
Datori di lavoro, RSPP: come fare il punto
Il D.Lgs. 81/2008 prevede una valutazione del rischio sismico, basata sulla classificazione sismica del territorio italiano del 2003 e sulle Norme Tecniche sulle Costruzioni (NTC 2008), che definiscono i criteri di progettazione antisismica con diversi valori di riferimento per la pericolosità sismica sul territorio italiano. È necessario, quindi, per le costruzioni esistenti, effettuare una valutazione di sicurezza in cui individuare le vulnerabilità sismiche presenti in relazione alle normative attuali.
Linee guida e procedure standardizzate
Uno strumento interessante per eseguire una corretta valutazione dei rischi nel DVR aziendale è stato predisposto dalla Commissione Consultiva Permanente per la Salute e la Sicurezza sul lavoro, nel maggio 2012, che ha approvato le “Procedure Standardizzate” (recepite nel D.M. 30 novembre 2012) per la Valutazione dei Rischi e per la elaborazione del DVR. Tra i pericoli individuati elencati nel Modulo 2 del D.M. sono citati “Inondazioni, allagamenti, Terremoti, ecc.” (in riferimento al Titolo I, Capo III, sez. VI “Gestione delle Emergenze” del Testo Unico della Sicurezza): alle suddette emergenze sono associati (quali esempi di incidenti e di criticità) i “Cedimenti Strutturali”.
Cosa è successo finora
Altro importante richiamo è rappresentato dai recenti eventi sismici (2002 in Molise e Puglia, 2009 L’Aquila, 2012 Emilia, 2016 Centro Italia) e dai danni provocati. In particolare, il terremoto dell’Emilia ha evidenziato la elevata vulnerabilità delle costruzioni ad uso pubblico e produttivo e rappresenta un esempio emblematico di quanto sia urgente integrare l’analisi sismica nel DVR aziendale.
E proprio in seguito al sisma in Emilia è emerso un caso giurisprudenziale di tutto rilievo che ha ulteriormente evidenziato le responsabilità di un’omessa valutazione del rischio sismico d’impresa in capo a datore di lavoro e RSPP. Il crollo parziale di un capannone durante il sisma emiliano del maggio 2012 aveva causato la morte di un dipendente. In primo grado sono stati assolti i progettisti e condannati il datore di lavoro e il responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Le motivazioni della sentenza raccolte in 55 pagine possono essere così sintetizzate.
- Non era stata fatta la valutazione della sicurezza nei confronti del terremoto.
- Non era stato predisposto il piano di emergenza.
- I lavoratori non erano formati sul comportamento da tenere durante l’evento sismico.
In particolare, il Responsabile Sicurezza Prevenzione e Protezione (RSPP) non aveva valutato il rischio sismico nel Documento di Valutazione dei Rischi. Se correttamente inserita, la valutazione della sicurezza sismica dell’edificio avrebbe messo in evidenza il cambio di classificazione sismica del comune alla luce della classificazione del 2003, nonché l’assenza dei collegamenti tra gli elementi prefabbricati.
Sismocell, un valido supporto per la sicurezza sismica dei capannoni prefabbricati
Dunque, il primo passo verso la prevenzione, è comprendere correttamente lo stato di rischio dei luoghi di lavoro. Con Sismofast, Sismocell mette a disposizione di imprenditori e RSPP, uno strumento agevole che consente una prima valutazione del rischio sismico in via speditiva. È un’applicazione web gratuita che segnala lo stato di pericolo di un capannone prefabbricato con l’inserimento di pochi semplici dati. Molto facile da utilizzare può dare una prima indicazione per avviare poi, gli opportuni approfondimenti utili a una valutazione del rischio sismico più puntuale da inserire nel DVR aziendale.
Per la prevenzione vera e propria i sistemi Sismocell offrono soluzioni affidabili e facili da installare: creano collegamenti non rigidi tra gli elementi delle strutture prefabbricate. Le tecnologie Sismocell si basano principalmente sul funzionamento a fusibile dissipativo, in grado di concentrare l’energia delle scosse sismiche sui dispositivi stessi, preservando l’integrità della struttura e minimizzando i danni in seguito ad un sisma.
Il risultato è un miglioramento sismico dell’edificio: sicuro per i dipendenti e in grado di affrontare il post terremoto senza compromettere la continuità operativa dell’impresa.
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SismoShock completa la gamma di prodotti offerti da Sismocell che, insieme, sono in grado di realizzare ogni tipologia di collegamento, eliminando tutte le più importanti vulnerabilità dei capannoni prefabbricati.