I capannoni industriali prefabbricati esistenti sono particolarmente esposti al rischio sismico, poiché sono spesso realizzati in assenza di vincoli efficaci tra gli elementi strutturali di copertura, quindi non in grado di garantire un adeguato livello di sicurezza sismica. In caso di evento sismico, infatti, le strutture prefabbricate realizzate con elementi in semplice appoggio, possono subire crolli e danni significativi, con conseguenti rischi per la sicurezza delle persone e delle attività produttive.

Inoltre, i capannoni industriali sono spesso caratterizzati da una serie di irregolarità, dovute ad elementi non strutturali e impiantistici o all’aggiunta nel tempo di diversi corpi di fabbrica, che possono aumentare il rischio di danni in caso di terremoto. Ma le conseguenze non si fermano ai danni diretti. Tra i danni maggiori, infatti, ci sono quelli indiretti rappresentati da: interruzione dell’attività lavorativa, necessità di delocalizzare, perdita di occupazione e, più in generale ripercussioni sull’economia del territorio.
Interventi antisismici non invasivi: un’opportunità per le aziende
Ed è proprio per le attività produttive, che la possibilità di realizzare opere non invasive può diventare una vera e propria opportunità. Vediamo il perché.
In generale possiamo definire gli interventi antisismici non invasivi sulla base dei loro principali vantaggi rispetto ad interventi di rinforzo più tradizionali. Eccoli:
- Business Continuity garantita: possono, cioè, essere eseguiti senza interrompere l’attività lavorativa, consentendo così alle aziende di continuare l’attività anche durante i lavori.
- Riduzione costi di intervento: non richiedono la demolizione e la ricostruzione di parti della struttura; quindi, i costi sono generalmente inferiori rispetto agli interventi invasivi.
- Riduzione tempi di realizzazione delle opere: possono essere eseguiti rapidamente, in tempi generalmente inferiori rispetto agli interventi invasivi.
Sismocell e Sismocell Box, le soluzioni “non invasive”
Gli interventi che prevedono, ad esempio, l’installazione di dispositivi antisismici come Sismocell e Sismocell Box, permettono di ottenere risultati molto soddisfacenti in termini di rapporto tra invasività e livello di sicurezza raggiunto. Il loro montaggio è infatti previsto in copertura, nei nodi tra le travi e i pilastri e tra le travi e i tegoli, senza intervenire sul resto della struttura come fondamenta e pilastri.
Sismocell e Sismocell Box sono dispositivi dissipativi realizzati per garantire la massima efficienza in termini di risposta sismica: in caso di terremoto, l’energia delle scosse si concentra sui dispositivi stessi preservando la struttura del capannone a tutela non solo delle persone, ma anche del patrimonio aziendale. Ecco perché adottare questa soluzione conviene: il montaggio dei sistemi è semplice, non invasivo e poco dispendioso. Il risultato è l’ottenimento di un effettivo miglioramento sismico dell’edificio senza creare disagi ai dipendenti e senza necessità di interrompere l’attività produttiva.
Gli interventi su capannoni e la loro evoluzione
In passato, in particolare nel periodo immediatamente successivo al sisma in Emilia del 2012, gli interventi di miglioramento sismico dei capannoni industriali erano incentrati sulla realizzazione di opere strutturali, come il rinforzo delle fondazioni e dei pilastri. Questi interventi, se da un lato consentono di migliorare significativamente la resistenza sismica della struttura, dall’altro presentano alcuni svantaggi, come la necessità di interrompere l’attività lavorativa e i costi elevati.
Negli ultimi anni, si è assistito a un’evoluzione della tipologia di questi interventi verso l’adozione di soluzioni più avanzate che consentono di migliorare la resistenza sismica della struttura senza ricorrere a opere strutturali invasive, attraverso l’utilizzo di dispositivi antisismici.
Tra le soluzioni più diffuse per la riduzione del rischio sismico nei capannoni industriali, l’impiego di dispositivi antisismici per la realizzazione di connessioni dissipative. Questo genere di collegamenti consente, oltre a garantire un vincolo efficace, anche di dissipare parte dell’energia del terremoto e di proteggere la struttura da danni significativi.
Un esempio concreto di intervento antisismico non invasivo realizzato in un’azienda del settore automotive
L‘intervento realizzato in un’azienda del settore automotive in provincia di Torino ha previsto il collegamento degli elementi prefabbricati di copertura mediante dispositivi Sismocell, che hanno permesso di aumentare la resistenza sismica della struttura.


I dispositivi dissipativi sono stati forniti con rapidità e puntualità, e le carpenterie di ancoraggio sono state adattate alle particolarità dei vari nodi per il passaggio di impianti e canaline. Il pre-assemblaggio a terra dei collegamenti dissipativi ha ulteriormente accelerato i tempi dei lavori.
Questo intervento è un classico esempio di intervento antisismico non invasivo perché caratterizzato da:
- Assenza di opere invasive di rinforzo di pilastri e fondazioni, demolizioni o ristrutturazione interna.
- Esecuzione in tempi rapidi, rispettando le tempistiche stabilite per la costruzione di un nuovo magazzino automatico all’interno della struttura stessa.
- Installazione dei dispositivi antisismici al solo livello della copertura, che hanno permesso di migliorare il comportamento sismico della struttura in modo efficace ed efficiente.