Interventi semplici, rapidi ed economici. Sismabonus: esempio pratico step-by-step su capannoni industriali aziendali. Le opere realizzate con l’installazione dei dispositivi antisismici Sismocell sono anche convenienti, consentono infatti di usufruire degli incentivi fiscali per la messa in sicurezza degli edifici previsti dalla legge.
Le condizioni per poter usufruire del Sismabonus attraverso un percorso pratico che chiarisce passo per passo come procedere in modo semplice e ottenere un’agevolazione da non perdere.
Cosa prevede la legge
Dal 2017 anche le aziende hanno la possibilità di accedere agli incentivi fiscali per realizzare interventi di miglioramento sismico dei loro fabbricati se ubicati in zone sismiche 1-2-3. Il provvedimento, noto come Sismabonus, prevede una detrazione di imposta (IRPEF – IRES) delle spese sostenute per interventi antisismici.
La detrazione è calcolata su un massimo di 96.000 euro per ciascun anno e per ciascuna unità immobiliare ed è ripartita in 5 anni in misura proporzionale per ciascun anno. La misura è in vigore fino al 31 dicembre 2024.
Sismabonus, la detrazione al 70% con metodo semplificato
Per gli interventi che riguardano le attività produttive, le Linee guida della normativa sul Sismabonus, prevedono un metodo semplificato con il quale è possibile ottenere una detrazione del 70% delle spese sostenute. Nel caso dei capannoni industriali, a pagina 11 dell’Allegato A alle Linee guida del D.M. n. 58/2017 è riportato che è possibile ritenere valido il passaggio alla Classe di Rischio immediatamente superiore eseguendo solamente interventi locali di rafforzamento, anche in assenza di una preventiva attribuzione della Classe di Rischio, ma a patto di soddisfare alcune prescrizioni volte ad eliminare sulla costruzione tutte (ove presenti) le carenze tipiche delle strutture prefabbricate, tra le quali le principali sono quasi sempre la mancanza di collegamenti efficaci sui nodi trave-pilastro e trave-elementi di copertura. Il testo del decreto specifica inoltre l’opportunità che gli interventi di eliminazione delle vulnerabilità in corrispondenza dei nodi siano realizzati con l’impiego di collegamenti duttili e non rigidi.
I dispositivi antisismici Sismocell
I dispositivi Sismocell soddisfano pienamente i requisiti richiesti dal legislatore e aprono alla possibilità di usufruire del beneficio fiscale (70%) in via speditiva. L’iter autorizzativo è pertanto più semplice e snello. Sismocell, per prima, nel 2012 aveva già intuito la necessità di non irrigidire i nodi di copertura, necessità confermata poi negli anni dall’evoluzione delle normative tecniche e anche fiscali.
Gli interventi sono poco invasivi, solitamente concentrati a livello della copertura, con minime interferenze sull’attività produttiva. L’impiego dei dispositivi antisismici Sismocell, infatti, non solo crea connessioni efficaci ma costituisce un vero e proprio miglioramento delle prestazioni sismiche dell’edificio. Funzionando come dispositivi a fusibile dissipativo i dispositivi assorbono infatti, entro certi limiti, l’energia sprigionata dalle scosse, preservando la struttura.
Come si inizia? Prima di tutto riconoscendo la tipologia di intervento
Le normative edilizie e fiscali sono spesso complesse da interpretare, proveremo quindi a chiarire alcuni concetti base necessari per riuscire ad orientarsi tra le norme e i documenti da predisporre.
Cominciamo subito con il chiarire che usufruendo del metodo semplificato previsto per i capannoni prefabbricati gli interventi possono essere inquadrati come interventi locali ai sensi del D.M. 17 gennaio 2018 (Norme Tecniche per le Costruzioni) e, trattandosi di interventi di manutenzione straordinaria riguardanti le parti strutturali dell’edificio, il titolo edilizio che viene solitamente presentato è una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).
Si consiglia sempre di consultare il sito del Comune di riferimento, verificando eventualmente anche con i tecnici dell’ufficio competente, per individuare il titolo corretto da presentare e i relativi moduli da compilare, in particolare se, in aggiunta agli interventi di riduzione del rischio sismico mediante il collegamento degli elementi prefabbricati, siano previsti altre tipologie di intervento.
Gli interventi locali con metodo semplificato con Sismocell: ecco come si procede
- Progetto strutturale esecutivo. Gli interventi di riduzione del rischio sismico mediante il collegamento degli elementi prefabbricati con dispositivi Sismocell devono rientrare in un progetto strutturale esecutivo timbrato e firmato da tecnico abilitato iscritto a ordine professionale. Lo staff di Sismocell è a disposizione di progettisti e imprese per fornire supporto tecnico specializzato e personalizzato per individuare la soluzione di intervento più efficace per ogni specifico caso fin dalla fase di progettazione preliminare.
- Presentazione titolo edilizio (SCIA). Gli interventi che prevedono l’installazione dei dispositivi Sismocell sono spesso inquadrati come interventi locali e rientrano nella casistica della manutenzione straordinaria riguardanti le parti strutturali dell’edificio per cui il titolo edilizio che viene solitamente presentato è una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) con allegato il progetto strutturale degli interventi a cura di tecnico abilitato.
- Presentazione Asseverazione Classe di Rischio (Allegato B). Alla presentazione del titolo edilizio va allegato il modulo dell’Allegato B al D.M. n. 58/2017 e ss.mm.ii. di asseverazione della Classe di Rischio da parte del progettista da presentare prima dell’inizio dei lavori, due pagine in cui sono da riportare i dati dell’immobile, del progettista e il salto di una classe di rischio con il metodo semplificato, senza quindi indicare ad esempio valori specifici per indice IS-V o PAM, ma semplicemente aggiungendo il simbolo (*) alla lettera che identifica la Classe di Rischio come indicato nelle note. Una recente risposta dell’Agenzia delle Entrate a un interpello ha inoltre chiarito come il modulo sia da compilare solo nelle parti pertinenti al Sismabonus per capannoni con il metodo semplificato, procedendo a cassare e/o non compilare le parti delle asseverazioni che non attengono alla specificità del regime fiscale adottato (riferite per esempio alla congruità dei prezzi richiesta dal Super Sismabonus).
- Realizzazione interventi di riduzione del rischio sismico mediante installazione di dispositivi antisismici Sismocell per la realizzazione di collegamenti dissipativi a livello di copertura delle strutture prefabbricate da parte di impresa selezionata dal Committente sotto la supervisione del Direttore Lavori.
- Fine lavori. La Comunicazione di Fine Lavori viene presentata dal Direttore dei Lavori che, a seguito dell’acquisizione della documentazione relativa alla marcatura CE dei materiali e corretta posa, assevera l’avvenuta riduzione di rischio sismico della costruzione, in coerenza con quanto previsto dal progetto.
Come riscuotere il bonus
Il Sismabonus, è un provvedimento che prevede la detrazione in 5 anni della spesa sostenuta entro il tetto di spesa 96.000 euro.
Per richiedere il Sismabonus occorre indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo (per esempio, contratto di locazione) e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.
Non è obbligatorio indicare nuovamente i dati identificativi degli immobili se questi sono già stati riportati nelle dichiarazioni dei redditi presentate con riferimento a precedenti periodi d’imposta.
Per le aziende il recupero delle spese, nella quota proporzionale di competenza di ciascun anno, decorrerà già a partire dall’anno successivo al sostenimento delle stesse con la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno di competenza delle spese in detrazione dell’IRES dovuta all’erario. Gli importi per le aziende sono calcolati al netto dell’IVA.
Tra la documentazione utile per usufruire della detrazione fiscale ci sono, a titolo esemplificativo, i documenti relativi a abilitazioni amministrative dalle quali risulti data di inizio e tipologia dei lavori, i documenti di progetto strutturale e asseverazione di Progettista e Direttore Lavori della riduzione di classe di rischio mediante metodo semplificato; bonifici bancari o postali, anche on line, da cui risulti la causale del versamento, la partita Iva (o il codice fiscale) del beneficiario della detrazione e la partita Iva (o il codice fiscale) del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico; fatture o ricevute fiscali idonee a dimostrare il sostenimento della spesa di realizzazione degli interventi; altri documenti relativi alle spese il cui pagamento è previsto possa non essere eseguito con bonifico.
Sismabonus: esempio pratico di applicazione della misura in via speditiva
Ecco alcuni esempi di installazione dei dispositivi antisismici Sismocell per la riduzione del rischio sismico con l’applicazione dell’incentivo fiscale al 70%. In tutti questi casi le aziende hanno potuto detrarre le spese sostenute nel limite dei 96.000 euro ripartendole in modo proporzionale in 5 anni.
Intervento antisismico presso capannone in zona sismica 2
Durata interventi di riduzione del rischio sismico: 20 giorni
Totale complessivo spese interventi di riduzione del rischio sismico: 75.000 €
Percentuale detrazione spese interventi: 70%
Totale risparmio fiscale grazie a interventi con dispositivi Sismocell: 52.500 €
Quota detrazione IRES annuale (per 5 anni): 10.500 €
Interventi antisismici realizzati per la riduzione del rischio sismico:
- Collegamenti dissipativi trave-pilastro mediante dispositivi a fusibile dissipativo Sismocell.
Intervento antisismico presso capannone in zona sismica 2
Durata interventi di riduzione del rischio sismico: 30 giorni
Totale complessivo spese interventi di riduzione del rischio sismico: 90.000 €
Percentuale detrazione spese interventi: 70%
Totale risparmio fiscale grazie a interventi con dispositivi Sismocell: 63.000 €
Quota detrazione IRES annuale (per 5 anni): 12.600 €
Interventi antisismici realizzati per la riduzione del rischio sismico:
- Collegamenti dissipativi trave-pilastro mediante dispositivi a fusibile dissipativo Sismocell.
- Collegamenti dissipativi tegolo-trave mediante dispositivi a fusibile dissipativo Sismocell Box.
- Sistemi anti-ribaltamento dei pannelli di tamponamento.