La creazione di distretti antisismici per la messa in sicurezza del territorio

Creare sicurezza sismica per l’industria significa ridurre o eliminare le vulnerabilità dei capannoni industriali che durante un sisma sono causa di danni e mettono in pericolo le persone.
Ma non basta evitare morti e feriti, è anche necessario tutelare la continuità produttiva delle imprese e il valore delle cose che creano ricchezza e benessere per il paese.

L’industria manifatturiera italiana, seconda in Europa dopo quella della Germania e una delle più fiorenti al mondo, dispiega la sua attività in aree altamente specializzate che sono configurate come distretti industriali. Si parte con una lavorazione specifica, aumentano le competenze e si crea un indotto che qualifica i settori che insistono in una determinata zona geografica. Tutto il Nord Italia, ma anche buona parte del Centro, ha sviluppato in tal modo una forte vocazione industriale creando ricchezza e benessere a livello locale e nazionale.

Questa breve premessa per sottolineare quanto lo sviluppo dell’edilizia industriale, le modalità costruttive e la loro sicurezza siano cruciali, non solo per la tutela dei lavoratori, ma anche per il benessere e la ricchezza dei territori e quindi del paese nella sua interezza.

Eppure un pensiero organico e strutturato su come proteggere dal sisma gli stabilimenti che ospitano le nostre attività industriali non c’è mai stato e manca tutt’ora. Una corretta prevenzione dovrebbe puntare invece a progetti per la messa in sicurezza di tutta la filiera di un comparto produttivo, per scongiurare non solo danni alle persone ma anche quelli indiretti. Lo stop degli approvvigionamenti, oppure dei trasporti, ad esempio, hanno ricadute anche su quelle attività che hanno sviluppato per prime sistemi di prevenzione e migliorato la sicurezza sismica delle loro strutture.

Innanzitutto è bene chiarire cosa comunemente si intende per antisismico. Cosa significa che una costruzione è sismicamente sicura? Secondo il comune buon senso, semplicemente che l’edificio resisterà a eventuali forti scosse senza riportare lesioni e quindi evitando danni a persone e cose.

Non è sempre così. Cioè, non è detto che una struttura antisismica non subisca danni in seguito a un terremoto. La normativa vigente infatti stabilisce regole costruttive a tutela della vita e dell’incolumità delle persone, senza particolare riguardo alla salvaguardia economica dell’immobile e del suo contenuto.

Lo stesso criterio vale anche per i capannoni prefabbricati che ospitano le attività produttive. L’essere antisismico di un capannone non garantisce l’assenza di danni e quindi la fruibilità dell’edificio dopo l’evento sismico.

Sismocell sviluppa e fornisce, anche collaborando con laboratori di ricerca universitari, sistemi sempre più avanzati per ridurre o addirittura eliminare le principali carenze degli edifici prefabbricati destinati a ospitare attività industriali, commerciali, magazzini per lo stoccaggio, logistica.

Sismocell e Sismocell Box sono le due serie di dispositivi antisismici che eliminano le carenze più diffuse delle strutture prefabbricate esistenti, ovvero l’assenza di vincoli efficaci tra elementi strutturali, trave-pilastro e trave-elementi di copertura.

Gli interventi di riduzione del rischio sismico nell’ambito di capannoni prefabbricati hanno lo scopo principale di evitare, in caso di evento sismico, la perdita di appoggio tra gli elementi strutturali prefabbricati, migliorando le prestazioni sismiche del fabbricato. Lo scopo di questi sistemi è quello di preservare, oltre alla vita umana, anche le attività e il valore che producono per la collettività garantendo la continuità operativa anche dopo un terremoto.

E proprio in quest’ottica, si dovrebbe estendere la logica della prevenzione alle attività di tutto il territorio di un distretto produttivo: mantenere la business continuity diventa, in questo caso, una questione di filiera non solo di singole attività. E’ il metodo che ispira l’attività di Sismocell e che trasforma il concetto normativo di “antisismico” in un concetto più ampio includendone gli aspetti economici e sociali.

Le ricadute di questo pensiero diventano poi ancor più significative quando si parla di sviluppo sostenibile. La prevenzione sismica è un aspetto che riguarda infatti due pilastri del concetto di sostenibilità: quello economico e quello sociale.

Per questo Sismocell da sempre si dedica a diffondere la cultura della prevenzione, in tutti i suoi aspetti, anche sostenendo l’attività di associazioni come ISI (Associazione Ingegneria Sismica Italiana) e promuovendo iniziative presso le associazioni di categoria (Confindustria, Confartigianato etc.).

Sismocell si è quindi impegnata sul campo, con interventi che hanno riguardato direttamente aziende trainanti, in distretti particolarmente strategici per l’economia italiana: il distretto del mobile imbottito con interventi nel territorio romagnolo; quello dell’enologia con la messa in sicurezza di alcune cantine in Veneto; il distretto del tessile con un interventi a Prato in Toscana; e quello delle calzature, nelle Marche, realizzando in questo caso, opere di riduzione del rischio sismico in un più ampio contesto di sostenibilità.

Proprio qui infatti, nello stabilimento di Fendi, noto brand della moda italiana, le opere sono state realizzate nel quadro di un progetto più complessivo che ha previsto, oltre alla messa in sicurezza sismica, l’efficientamento energetico e la creazione di luoghi confortevoli per i dipendenti. E’ significativo che anche per l’importante marchio del Made in Italy, l’idea di fondo è che un edificio è davvero sostenibile quando è anche sicuro.

Con la messa in sicurezza dei distretti industriali, l’obiettivo di Sismocell è di contribuire alla sostenibilità dell’industria produttiva italiana, anche in contesti ambientali esposti al rischio sismico.