Dieci anni sono passati dal terremoto che colpì Emilia- Romagna, Lombardia e Veneto nel 2012, provocando notevoli danni alle attività produttive con ripercussioni gravi sull’economia del territorio e di tutto il paese.
La causa principale dei danni prodotti all’edilizia industriale dal sisma è riconducibile all’assenza di connessioni efficaci tra elementi strutturali, che ha reso i capannoni industriali particolarmente vulnerabili all’evento sismico.
A seguito dell’evento sismico, Sismocell, in collaborazione con l’Università di Bologna, ha sviluppato e industrializzato i primi dispositivi antisismici con comportamento a fusibile dissipativo specifici per la messa in sicurezza strutture prefabbricate esistenti, non progettate secondo criteri antisismici. Grazie alle proprie competenze specialistiche nel settore dell’ingegneria antisismica, Sismocell ha infatti intuito subito la necessità di realizzare connessioni non rigide tra elementi prefabbricati per eliminare le carenze dei capannoni.
Il terremoto si è manifestato con due scosse di maggiore intensità, a nove giorni una dall’altra, localizzate la prima a Finale Emilia e la seconda a Mirandola, a circa 20 km di distanza.
20 maggio 2012
“Un terremoto di magnitudo Mw 5.8 è avvenuto nella zona: 7 km NW Finale Emilia (MO), il 20-05-2012 04:03:50 (UTC +02:00) ora italiana con coordinate geografiche (lat, lon) 44.8960, 11.2640 ad una profondità di 10 km.” [Istituto Nazionale di Geosismica e Vulcanologia]