Natale con la Pietà Rondanini di Michelangelo: un’opera sacra protetta con le più moderne tecnologie antisismiche.
La Madonna che sostiene il Cristo in uno struggente abbraccio, è l’immagine che più rappresenta le nostre festività religiose. In occasione del Natale ecco quindi una storia molto particolare, quella di un intervento di messa in sicurezza del patrimonio artistico, pionieristico e unico nel suo genere, eseguito su una statua che raffigura proprio la Vergine Maria e suo figlio Gesù. E’ la Pietà Rondanini, ultima opera incompiuta di Michelangelo. Segno inestimabile del nostro patrimonio artistico.
La nuova collocazione della statua
La volontà dell’amministrazione Comunale di dare una adeguata collocazione all’opera, all’interno della Sala degli Scarlioni all’Ospedale Spagnolo nel castello Sforzesco, ha reso necessario proteggere la statua dagli effetti delle vibrazioni generate dal passaggio della vicina metropolitana. I rilievi del Politecnico di Milano evidenziano una prevalenza di vibrazioni con frequenze comprese tra i 20 e gli 80 Hertz, e la possibilità che queste generino danni all’opera. La riduzione degli effetti delle vibrazioni, ed il loro costante monitoraggio, si accompagnano alla richiesta di proteggere la scultura anche dal rischio sismico.
L’anima del progetto
Il progetto, sotto il coordinamento del Politecnico di Milano, viene affidato ad una società di ingegneria specializzata a livello internazionale nella prevenzione del rischio sismico: “L’obiettivo era quello di conservare la scultura per le generazioni future – spiegano gli ingegneri incaricati del progetto -. Non è stato quindi valutato un normale rischio statistico di probabile intensità del terremoto in quel territorio ma, sono stati ipotizzati anche eventi eccezionali. La messa in sicurezza del capolavoro di Michelangelo ha visto così la predisposizione di un sistema di tutela complessivo davvero straordinario.”
Viene fissato in 2.500 anni l’arco temporale alla base delle simulazioni numeriche sugli effetti di un sisma sulla statua. Considerando l’intensità e la probabilità che si verifichi un terremoto in quell’area, con un periodo di ritorno, molto più lungo di quello che comunemente si prevede per la progettazione antisismica di normali edifici. Per verificare la correttezza delle simulazioni numeriche viene realizzato un “simulacro” (copia distinguibile dall’originale) della Pietà in scala 1:1 con lo stesso materiale e peso. Allo scopo è utilizzato un robot antropomorfo che ha scolpito la statua sulla base di una scansione laser in 3D.
Il sistema antisismico
Il sistema di isolamento sismico è stato realizzato con elementi realizzati dalla multinazionale giapponese Thk, mentre la base cilindrica in acciaio, con massa variabile per la taratura delle frequenze di vibrazione, è realizzata dall’italiana Goppion. Il collegamento antiribaltamento della statua alla base di sostegno è realizzato con l’inserimento di un dispositivo Sismocell per il contenimento degli effetti di un eventuale impatto dovuto al ribaltamento. Altri dispositivi Sismocell sono stati impiegati come fine corsa, posizionandoli ai lati della piattaforma. I singoli componenti sono stati assemblati in un prodotto d’avanguardia nell’ambito della protezione sismica, prototipo unico al mondo, interamente progettato in Italia.
Come funziona
La piattaforma antivibrazioni, è composta da 2 parti, una fissa e una mobile e isola la statua dall’accelerazione provocata dal terremoto. Particolari sostegni in gomma, su cui trova appoggio il piedistallo metallico, assorbono invece le vibrazioni del traffico. I dispositivi di dissipazione Sismocell sono stati previsti anche per garantire la sicurezza in situazioni estreme, in caso di malfunzionamento del sistema di isolamento o di urto accidentale. Per un sisma con accelerazioni superiori a quelle prevedibili per il sito, ad esempio, servono a contenere i movimenti della piattaforma antivibrante superiori alle attese, impedendo l’urto violento contro i bordi che avrebbe gravi conseguenze sulla stabilità della scultura.
L’Italia è un paese a elevato rischio sismico. Il patrimonio culturale è immenso e la quasi la totalità del nostro patrimonio artistico è privo delle tutele idonee a contrastare gli effetti distruttivi di un sisma. Il lavoro condotto sulla Pietà Rondanini costituisce un “progetto pilota” e rappresenta un esempio di come la tecnologia possa rappresentare un valido strumento per preservare la storia e tramandare la cultura alle generazioni future.
La Pietà Rondanini
La Pietà Rondanini di Michelangelo è un’opera singolare, racchiude infatti in un unico blocco di marmo le figure del Cristo e della Vergine, fuse in un solo abbraccio. L’opera rappresenta il testamento spirituale del maestro, intento a scolpirne i tratti sino a pochi giorni prima della morte, avvenuta nel 1564. La scultura non finita fu infatti ritrovata nella sua abitazione romana, ma se ne persero poi le tracce per lunghi anni fino a quando ricomparve presso l’abitazione del marchese Giuseppe Rondinini (questa la denominazione corretta), raffinato collezionista romano. Nei secoli successivi visse un lungo avvicendarsi di passaggi di proprietà, quasi nell’oblio, fino a quando, nel 1952, la scultura venne acquistata dal Comune di Milano.