Presso Confindustria Emilia, il 23 ottobre scorso, un workshop per illustrare case history e metodi di protezione dei beni dell’azienda dai danni del terremoto. L’incontro promosso da Sismocell Reglass H.T. – sistemi antisismici, ha visto protagonista l’Ing. Kit Miyamoto, presidente di Miyamoto International, società di ingegneria internazionale con sede principale in California e uffici in tutto il mondo, che opera nelle aree più colpite nel mondo da gravi terremoti e disastri naturali.

Davanti a una platea di imprenditori, Kit Miyamoto ha presentato un innovativo approccio per valutare il rischio sismico utile a stabilire le priorità di intervento a salvaguardia delle attività produttive e della loro operatività. Durante l’incontro, ha fornito anche una panoramica divulgativa sulle tecnologie oggi a disposizione per ridurre gli effetti dannosi di un terremoto.

Ogni azienda ha caratteristiche specifiche e un prezioso patrimonio da tutelare. Non sono solo i capannoni infatti a subire lesioni in caso di terremoto, ma anche beni strumentali e magazzini. Anzi questi ultimi rischiano di più. Secondo le statistiche infatti il 68% dei danni alle imprese causati da un sisma riguarda macchinari, impianti e merci immagazzinate.

Dunque, qual è il miglior modo per gestire in modo efficace il rischio sismico?

“Prima di tutto– spiega Kit Miyamoto – è necessario conoscere il rischio e quindi effettuarne una valutazione, poi bisogna ridurlo attraverso interventi estesi alle strutture ma non solo: statisticamente, infatti, la maggior parte del danno economico prodotto da un sisma è relativa a impianti e macchinari –. Infine si deve accettare un’aleatorietà del rischio residuo da trasferire attraverso un’assicurazione”

Molteplici sono le variabili da considerare e non sempre è possibile fare affidamento su modelli di calcolo al computer. Vi sono infatti situazioni particolari proprie di ogni sito produttivo che non rientrano negli standard, dunque vanno esaminate nella loro specificità.

Per determinare il rischio caratteristico di un’impresa si passa attraverso fasi successive. La prima consiste nell’identificare quali impianti e strutture sono esposti al rischio sismico e in che misura. Si procede quindi, con la definizione delle priorità di intervento sulla base di una analisi costi-benefici. Infine, i siti che sono stati identificati come strategici per il portafoglio aziendale, vengono analizzati per sviluppare la previsione di scenari di danno realistici e per progettare gli interventi di mitigazione del rischio.

Le informazioni raccolte servono all’ imprenditore per comprendere meglio la sua specifica esposizione al rischio sismico, per pianificare gli interventi necessari consentendo il controllo dei negoziati per la copertura assicurativa: si evitano in tal modo milioni di euro di danni e un risparmio di migliaia di euro sulle polizze.