Un nuovo incontro per presentare soluzioni d’avanguardia per la messa in sicurezza dei capannoni industriali

Si chiude con un tutto esaurito il Seminario promosso dall’Ordine degli Ingegneri di Vicenza e organizzato da Sismocell-Reglass presso il Viest hotel di Vicenza, lo scorso 8 aprile. Introduce l’incontro l’Ing. Stefano Pelloso, presidente dell’Ordine.

Di nuovo alla ribalta i temi della salvaguardia delle attività produttive, della sicurezza delle persone e della tutela dell’economia.

 

Stefano Pelloso, presidente O.d.I. - Vicenza

Stefano Pelloso, presidente O.d.I. – Vicenza

Ma come si può tutelare un territorio e il benessere dei suoi abitanti e nello stesso tempo proteggere anche l’attività dell’imprenditore? L’Italia si sa è un paese altamente sismico e la frequenza dei terremoti è elevata. Diversi sono gli approcci per porsi di fronte a questo problema. Uno di essi è quello di non intervenire affatto. Ed è molto diffuso purtroppo, salvo poi lamentare gravi danni e piangere morti.

Un insegnamento il terremoto emiliano dovrebbe averlo dato. Per la prima volta le maggiori ripercussioni sono state per le imprese. E l’economia di un’area del paese altamente sviluppata è andata in tilt. Per non parlare delle vite perse…..

Tutto questo è stato al centro dell’ incontro che ha offerto spunti e case history di interventi tecnologicamente avanzati e di soluzioni efficaci la cui realizzazione comporta opere poco invasive.

 

E’ l’ing. Devis Sonda di Miyamoto International che spiega i vantaggi del miglioramento sismico con l’utilizzo dei dispositivi. Un sistema di intervento che oltre a salvare vite umane protegge l’integrità delle strutture con larghi benefici in tema di prevenzione di danni indiretti: interruzione dell’attività produttiva, perdita di clienti e ordinativi, necessità di traslocare in altro luogo etc. Col loro utilizzo si ottiene, in caso di terremoto, che l’energia sprigionata si concentri sui dispositivi stessi, lasciando integro l’edificio.

Diverso l’approccio più tradizionale secondo il quale è la struttura stessa che deve essere antisismica, col risultato che, in caso di sisma, è molto probabile che quest’ultima risulti gravemente danneggiata. Quindi da ristrutturare se non demolire.

L’ing. Andrea Vittorio Pollini, Sismocell Reglass, continua illustrando il funzionamento del dispositivo antisismico Sismocell, studiato proprio per mettere in sicurezza i capannoni industriali e sanare quella carenza così diffusa tra questa tipologia costruttiva: la mancanza di collegamento trave-pilastro, causa di tanti crolli in Emilia. E’ un dispositivo che realizza connessioni dissipative, in grado cioè di assorbire, entro certi limiti, gli effetti distruttivi delle scosse.

Alle considerazioni tecniche ed economiche si aggiungono quelle giuridiche. Di questo parla l’ing. Nicola Mordà, Domo Studio. Prima di tutto ci sono responsabilità penali per l’imprenditore che non abbia predisposto le opportune cautele per tutelare i dipendenti. E su questo tema  sarebbe necessaria una maggiore sensibilizzazione. Il Dlgs 81/2008 impone infatti al datore di lavoro la tutela dei dipendenti da tutti i rischi. Anche il rischio sismico va quindi valutato e inserito nel Dvr aziendale. Ne consegue la programmazione puntuale di una serie di attività per sanare le possibili carenze.

Migliorare dunque conviene. Sono poche le zone esenti da rischio sismico sul territorio nazionale. Meglio intervenire. E oggi la tecnologia mette a disposizione strumenti innovativi che consentono opere relativamente costose sia in termini di onerosità delle stesse, sia in termini di disagio che procurano l’attività produttiva: spesso infatti non è necessario interromperla e l’utilizzo dei dispositivi antisismici riduce molto la necessità di programmare lavori su fondazioni o alla base dei pilastri.