Bologna, 12 ottobre 2012. Tutta bolognese l’invenzione che consente di intervenire per la messa in sicurezza delle strutture prefabbricate non progettate con criteri antisismici, senza modificare lo schema statico originario.
E’ Reglass di Minerbio, che presenta Sismocell. Si tratta di un sistema sicuro, economico e di facile applicazione: un tubo cilindrico in metallo e fibra di carbonio che, applicato in corrispondenza del nodo trave pilastro, consente di dissipare l’energia dell’azione sismica annullandone, entro certi limiti, gli effetti distruttivi.
Già brevettato in Italia, il dispositivo è stato certificato in collaborazione con il CIRI – Edilizia e Costruzioni dell’Università di Bologna, laboratorio presso il quale sono state effettuate le prove sperimentali.
Rispetto alle tradizionali tecniche di intervento, che prevedono la realizzazione di collegamenti trave-pilastro solitamente rigidi, Sismocell aggiunge la fondamentale funzione di assorbimento dell’energia. Grazie alle proprietà della combinazione metallo-fibre di carbonio, consente infatti alla trave di avere uno spostamento controllato rispetto al pilastro sul quale è appoggiata, dissipando energia. Tale spostamento avviene ad un valore controllato di forza, in modo tale da poter dimensionare gli agganci del sistema Sismocell a trave e pilastro nei riguardi di sollecitazioni di entità ben definite. Ciò consente anche di avere alla base dei pilastri sollecitazioni di entità ben definita, ed inferiori rispetto a quelle che si avrebbero qualora il collegamento trave-pilastro fosse rigido. Il sistema prevede anche un fine corsa al fine di evitare la perdita completa dell’appoggio. I vantaggi del suo impiego sono molteplici. Di grande attualità l’utilizzo nell’ambito di interventi su edifici prefabbricati preesistenti, progettati e realizzati senza criteri antisismici. In particolare, con riferimento al quadro normativo declinato dal D.L. 74/2012 sulla messa in sicurezza degli edifici sede di attività produttive, il sistema Sismocell consente sia di realizzare interventi di rafforzamento locale, risolvendo il problema del collegamento trave-pilastro in costruzioni con travi di copertura semplicemente appoggiate ai pilastri, sia di essere inserito in interventi definitivi di adeguamento sismico della struttura. In quest’ultimo caso, il sistema consente certamente di avere alla base dei pilastri sollecitazioni più contenute rispetto a soluzioni tradizionali, ed in certi casi di non dover intervenire rinforzando le fondazioni del fabbricato, con evidenti risparmi in termini economici e di tempi richiesti per gli interventi.